La Miniera di Galparino

Nella punta più a nord dell’Umbria, nelle verdi colline dell’Alta Valle del Tevere, l’azienda agricola, agrituristica e ristorante, La Miniera di Galparino nasce intorno al 2000.

Il nucleo principale della struttura, composta da più edifici, è un antico casolare in pietra risalente al 1100; questo era una vecchia stazione di Posta Templare dove i militari si fermavano per rifocillarsi. Non è così raro che, in queste zone, si trovino ruderi o testimonianze dell’Ordine dei Templari.

L’azienda agricola biologica è l’anima dell’agriturismo e del ristorante.
Olio extravergine di oliva, vino, cereali e paste secche, ma soprattutto il Vinosanto da uve affumicate sono una parte di quello che viene prodotto in azienda, come anche frutta, verdura e miele.

Questi prodotti vengono elaborati da Chiara in una cucina semplice dai sapori autentici che rispecchia le tradizioni, con un twist di originalità dato dalla ricerca di abbinamenti più estrosi.

Ciò che viene lavorato al ristorante è per il 90% autoprodotto in azienda, km0 e biologico. Le materie prime che l’azienda non riesce a produrre, o per prodotti particolari come i presidi Slow Food che si trovano solo in determinate aree, ma che comunque vengono proposte nei piatti, l’azienda si appoggia ai piccoli produttori locali delle aziende agricole, favorendo così le collaborazioni tra realtà che condividono la stessa filosofia.

La Miniera di Galparino nasce e sposa dal suo primo anno di vita la filosofia del biologico perché non esiste una cucina sana e genuina che non parta dal rispetto della Terra.
L’attenzione così forte all’utilizzo di materie prime “buone, pulite, giuste”, ha valso negli anni diversi riconoscimenti come, dal 2011 ad oggi, l’assegnazione della Chiocciola Slow Food, massimo riconoscimento per i ristoranti menzionati nella Guida delle Osterie di Slow Food.

Il ristorante è ricavato nel vecchio casolare del 1100, in quelle che con il passare dei secoli sono diventate ex stalle e, oggi, le sale del ristorante.

Sopra di esse si sviluppa l’agriturismo che, con le sue cinque camere arredate in stile arte povera, richiamano le tradizioni della famiglia.

Le camere doppie, triple o quadruple sono fornite di bagno privato e biancheria con il servizio di prima colazione che, nei mesi primaverili ed estivi viene servito nella veranda vista piscina. Tutto quello che viene preparato a colazione è prodotto in azienda come il pane, le marmellate, il miele ma anche le uova che vengono dal pollaio.

Ma perché “La Miniera di Galparino”? Una miniera, qui, c’era veramente: dall’azienda partivano delle gallerie sotterranee che permettevano di rifornire le abitazioni limitrofe di lignite, un combustibile fossile estratto fino ai primi del ‘900.

L’azienda propone diverse esperienze per scoprire i prodotti che produce, come il Vinosanto da uve affumicate dell’Alta Valle del Tevere che è uno dei dieci presidi Slow Food in Umbria. Quest’ultimo trova nella Vinsantaia, il luogo in cui custodisce la sua storia e la sua tradizione.

Non soltanto tesori enogastronomici però, anche tesori artistici da scoprire! La zona dell’Alta Valle del Tevere è ricchissima di arte poco conosciuta che vi stupirà quello che nasconde. Maestri del calibro di Signorelli e Raffaello, ma anche Alberto Burri trovano in Città di Castello e in altri paesini limitrofi il luogo in cui sono custoditi.

Dal 2022 inoltre, l’azienda ha scelto di installare la prima Big Bench dell’Umbria, la numero 245, la Panchina Pina.
Le Big Bench sono panchine giganti nate dal progetto del designer americano Chris Bangle. L’installazione di questi oggetti fuori scala avviene in punti di particolare bellezza paesaggistica. Trovate la panchina nella collinetta dei filari maritati, una particolare e antica tipologia di filare in cui le viti vengono fatte “maritare” agli alberi.

La Miniera di Galparino vi aspetta per scoprire tutto quello che nasconde questa parte di Umbria e dalla quale ne rimarrete innamorati!